Vuoi sapere cosa si prova al Meet&Greet con Justin Bieber? Leggi il racconto di Carlotta, che è stata una delle fortunate fan ad assistere al Meet&Greet di Milano!

Mi ricordo il giorno dell’uscita delle tappe: lacrime, tante lacrime. Io sono di Roma, mio padre mi ha subito detto che a Milano non mi avrebbe portato. Mi stavo rassegnando, ma continuavo a dirgli tutto quanto, anche se si arrabbiava. Un giorno, il mese dopo esatto dell’uscita delle tappe, 29 gennaio, mio padre decide di mandarmi al concerto. Non potevo crederci. Poi ho saputo del concorso da voi e l’ho fatto subito.
Il 4, mi pare, sono stati estratti i vincitori. Ho letto la mia email e mi stavo sentendo male, lacrime di gioia stavolta AVREI INCONTRATO JUSTIN BIEBER.
Io sono una sua grande fan, come le altre mie amiche Mery, Ana, Cristina, Kineret, Dalila, Morghi…e molte altre ci siamo innamorate della sua voce, del suo sorriso, della voce tenera che aveva molti anni fa, di tutto questo. Non solo
perchè è figo. ASSOLUTAMENTE NO.

Tornando al Meet&Greet, quel giorno dovevamo essere davanti alla cassa accrediti del Mediolanum Forum, io non avevo nessuna amica vicino cosi ho iniziato a conoscere qualcuno. Ci hanno chiamate e ci hanno controllato il cd, avevo paura che non di non esserci, ma quando ho visto il mio nome mi sono sentita male dentro, in senso buono. Ci hanno prese e portate in un corridoio, un signore dello staff parlava con noi ed affianco aveva il traduttore. Voleva che tutte alzassimo il braccio se avevamo il braccialetto verde che ci avevano dato. Saliamo la scala mobile e vediamo un corridoio, ci mettono in fila e il tizio ci fa in inglese (ma lo dico in italiano):
Ci sono tre regole,
1. non fate foto con la vostra macchina, le facciamo noi e le mettiamo su bieberfever.com
2. non farà autografi
3. si entra a gruppi di quattro
Dalla porta esce la ragazza di Scooter, non ci credevamo. Il signore invita il turno prima ad entrare e fa “un’altraaa”…e mi infilo con loro.

Entro e mi trovo di fronte Kenny, la guardia del corpo, avevo paura mi desse un cazzotto , ma mi ha messo un braccio davanti per farmi aspettare.
Io non avevo visto Justin attaccato al muro. Faccio un passo e lo vedo. Mi diceva “I love pizza, spaghetti, I love it. Oh, My God, come here, come here”. Stavo impazzendo! Mi sono avvicinata, l’ho abbracciato e ho messo la mia mano sul suo fianco e lui ha fatto lo stesso.
Abbiamo fatto la foto e io ho detto a lui “Sei pazzesco” in inglese e lui mi ha risposto “Grazie piccola” sempre in inglese. Stavo morendo. La verità, si sa, lui dice a tutti così, ma io in quel momento vedevo solo lui. Non so per quale motivo, poi ho scoperto di essere circondata da altre ragazze nella foto, che non avevo minimamente visto. Io pensavo fosse vestito di grigio, invece era vestito di nero. Pensavo che il muro fosse bianco, invece era rosso. Era lui a farmi questo effetto.

Sono contenta del fatto che lui fosse semplice, sorrideva, zompettava da una parte all’altra e non se la tirava assolutamente, era un ragazzo normale, come dice sempre. Amichevole. Fantastico.

Esco dalla porta e mi dirigo verso le mie amiche, penso non ci sia stata cosa migliore quel giorno che uscire ed avere
tutte le tue amiche ad abbracciarti e a chiederti tutto, quelle amiche che hai conosciuto grazie a lui, la sua musica,
quelle amiche che sono fan per la sua musica e non per il suo aspetto.

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